Nella visione di Arteria, non é prioritario il medium, (che pur privilegia gli ambiti delle drammaturgie contemporanee legate al corpo e al movimento) ma la qualità del come e cosa veicola il medium in questione.
Nella visione di Arteria, non é prioritario il medium, (che pur privilegia gli ambiti delle drammaturgie contemporanee legate al corpo e al movimento) ma la qualità del come e cosa veicola il medium in questione.
Per la scelta del nome ci si è ispirati alla definizione di arteria: le arterie (dal greco ἀρτηρία, canale anatomico respiratorio o sanguifero) sono vasi sanguigni che nascono dai ventricoli e portano il sangue ricco di ossigeno lontano dal cuore.
Se l’arteria nel sistema circolatorio umano ha l’importantissima funzione di portare ossigeno e nutrienti a tutte le cellule del corpo dal cuore alle periferie, Arteria Mediterranea prova a porsi nel cuore del mediterraneo, a Palermo, come un canale di passaggio per veicolare flussi vitali e mantenere il movimento di incontro e comunicazione tra individui, che siano abitanti o gente di passaggio dell’area in questione, cosi’ come le arterie mantengono in movimento tutte le componenti del corpo umano.
Ci si propone di essere casa viva e pulsante nel cuore della città dove coltivare ascolto, presenza, cura del sé e dello spazio che ci circonda, benessere e creatività, partendo da diverse metodologie che investigano il corpo e il movimento, base della vita e del nostro agire e sentire nel mondo.
Dal gennaio 2020 Arteria Mediterranea, ha sede presso Atelier 12, in Via Alloro 12, nel cuore del quartiere arabo della Kalsa, nel pieno centro storico della città di Palermo.
Dopo 15 anni di vita artistica nomade in giro per il mondo abbiamo scelto di tornare a Palermo in quanto ci sembra che il sud del mondo possa essere un territorio fertile per la creatività, proprio perché dove c’e’ un’assenza o carenza istituzionale ed economica, si creano infatti le condizioni per sviluppare urgenti risposte dal basso; talvolta è proprio qui che nascono fertili esempi d’ innovazione. Qui, dove come erbe selvagge e spontanee ci si appropria di uno spazio di mezzo, escluso, abbandonato, o strumentalizzato, componendo vita e sperimentando nuove forme di coesistenza e resistenza all’abbandono.
Palermo, caratterizzata da sempre dall’essere luogo di incontro fra diversità, in questo senso è ideale headquarter di Arteria Mediterranea in quanto interessante campo di studio a proposito di contaminazione, accoglienza e ibridità culturale, prova tangibile del fatto che l’integrazione e coesistenza di diversità è possibile e può produrre vitalità e bellezza.
Una A sovrastata da una Sicilia, incarnata dalle ali della Vanessa del cardo.
A diventa per noi un significante densissimo di significati
A
Arte
Arteria
Atelier
Aria
Acrobatica
Aerea
Accoglienza
Awareness (Through Movement)
Alloro
Anarchia
Altro
Amore
Abbiamo voluto tradurre la Sicilia attraverso la metafora concreta della Vanessa del Cardo, farfalla migratoria per eccellenza, tipica dell’ area mediterranea, che con le sue migliaia di chilometri in volo percorsi ogni anno fra l’ Africa e la Scandinavia ci ricorda con leggerezza e tenacia che non c’e vita senza movimento, e attraversamento di confini e diversità.
Fra le varie metodologie che attraversano Arteria Mediterranea c’è l’arte della diversità per eccellenza: il circo.
Fra le varie metodologie che attraversano Arteria Mediterranea c’è l’arte della diversità per eccellenza: il circo.
Il circo è un linguaggio artistico che utilizza il corpo per veicolare i sentimenti, le relazioni, i desideri, le paure, le fragilità, gli equilibri, i disequilibri, i disagi e altro ancora, rendendo possibile la sua fruizione da parte di occhi inesperti, e da persone più mature, riuscendo così a parlare a tutti.
Il circo trae la sua forza dall’ arte del sapere parlare per Metafore e opposizioni:
È metafora per eccellenza del contrasto fra tensioni opposte archetipiche dell’ umanità: la verticalità, l’anelito al sovrumano, l’impossibilità di sfuggire alla gravità, alla caduta, il fallimento, ineluttabile condizione di fragilità umana che vive del suo paradosso: la spinta costante all’elevazione e al superamento dei confini.
Il circo ci può parlare di divino attraverso la gravità, di fragilità attraverso la forza, di leggerezza attraverso il peso, di impossibilità attraverso il possibile, di follia attraverso la disciplina, di collettività attraverso l’individualità. Ci apre possibilità straordinarie sull’ordinario. È dunque un linguaggio universale perché non usa la lingua, ma è la lingua della metafora di temi cari all’esistenza dell’ uomo qualunque sia la sua origine, provenienza, cultura.
Il circo ha carattere universale come universale sono i bisogni, le paure e i desideri dell’ uomo in ogni luogo del mondo.
Il circo è ricerca di equilibrio in situazioni di disequilibrio a cui siamo universalmente sottomessi; lo stare eretti in piedi è già un tentativo di contrastare la gravità, situazione universale a cui soggiace la condizione umana.
Un’ altra metodologia scelta che ci puo’ insegnare molto è il Feldenkrais®, metodo di apprendimento attraverso il movimento che è nella nostra visione anche percepito come uno strumento politico, in quanto spazio di negoziazione fra il proprio sé e le abitudini ereditate o inglobate dal mondo esterno, luogo dove esplorare la capacità di essere flessibili e plastici anche con un vincolo.
Ripartire dal corpo, dal movimento, dal qui e ora, dal proprio sentire. Ricomporre un’unità nel tentativo di trasformazione di noi stessi. Una sorta d’inno al benessere come ricerca individuale e collettiva, che sfugge alle dinamiche d’imposizione della società. Una sorta di Elogio alla lentezza e al sentire, in risposta alla nevrosi individualista di cui siamo schiavi oggi
Il metodo Feldenkrais® invita all’ apprendimento con la ricerca di soluzioni individuali attraverso il movimento, e a differenza di altri metodi non esiste una soluzione/regola univoca per tutti.
Non esiste un concetto univoco di Postura.
“We don’t teach a posture, we provide a place to learn and how to learn”
M.Feldenkrais
Possiamo sperimentare modi diversi di muoverci che ci fanno scoprire di avere più scelte a nostra disposizione e che pertanto non siamo “destinati ad essere così”, nè ad adeguarci ad un modello che ci viene imposto dall’esterno.
Sperimentare diverse opzioni e alternative, imparare dagli errori; fare distinzioni sottili nelle sensazioni provate; creare una progressione di difficoltà, dal semplice al complesso; riconoscere la differenza tra un’azione fatta con sforzo o in modo comodo, fluido e semplice; spostare continuamente l’attenzione interna tra ciò che si sta facendo e come lo si sta facendo; ma soprattutto riconoscere la grande funzione del cervello di integrare gli stimoli delle sensazioni e del movimento in un tutto armonioso e coordinato. La cosa più sorprendente é che questa integrazione avviene rispettando i nostri bisogni, chi siamo e chi vogliamo essere.
“Credo che le mie esperienze e i miei insegnamenti potranno aiutarvi a migliorare il modo in cui vivete, così come hanno aiutato me. Potrete forse imparare a rendere la vostra vita più simile a come la vorreste. I vostri sogni, le vostre aspirazioni potranno farsi più precisi: e chissà, forse potrebbero anche avverarsi”
M. Feldenkrais
Inoltre il metodo ci insegna che essere vivi e presenti è Essere costantemente nel cambiamento in risposta ai bisogni interni e al contesto esterno, principio questo che mettiamo in stretta correlazione con la DRAMMATURGIA.
T.Monk
LA DRAMMATURGIA è un’ altra delle modalità scelte da Arteria Mediterranea per interagire col mondo:
Il lavoro del drammaturgo consiste nel veicolare l’equilibrio tra artista, medium, e società (narcisismo/ autoreferenzialità / storytelling o strumentalizzazione dell’arte) una messa a servizio totale nei confronti di cio’ che si vuole comunicare.
Drammaturgia che è Agire, non per esprimere sé stessi in termini assoluti ed estetici, ma pensando alle conseguenze che si vuole provocare; uno spazio di negoziazione e ridiscussione continua fra il palco e la scrittura, nella prospettiva di produrre senso attraverso la ricerca della e nella forma.
Fra le produzioni, co-produzioni e sostegni artistici di Arteria Mediterranea ci sono gli spettacoli di circo, musica e danza Ilinx (2012, di e con Vera Mor e Gianni Gebbia in coproduzione con Objet-a), Habits (2016, di e con Vera Mor), Blu Ottobre (2018, di e con Maria Stella Pitarresi), Sauvage (2020, di e con Francesca Alberti e Alessandro Chemie), Dory (2022, di e con Valeria Cultrera), Memento (2022, di Mariastella Pitarresi e Marco Pergallini)
Fra le attività prodotte da Arteria Mediterranea inoltre fanno parte il coordinamento artistico e l’organizzazione di eventi artistici internazionali a Palermo quali
Arteria Mediterranea offre consulenza artistica legata alla drammaturgia, ricerca del movimento e formazione tecnica acrobatica ad artisti e compagnie di circo professionali, oltre che residenze artistiche presso la propria sede a Palermo, “Atelier 12”
Nel 2019 fonda a Palermo con altre associazioni e operatori culturali, curatori e artisti, KAD (Kalsa Art District)